Enrico Macchiavello / RAGAZZINO VA ALL’ INFERNO

Ragazzino è uno sfigato, inetto e brutto come il peccato. È un disagiato con un padre ubriacone, una madre impasticcata e un fratello bullo che non perde nessuna occasione per vessare il poveretto. Ragazzino è anche l’involontario protagonista di un video girato da alcuni suoi compagni di classe mentre si stava facendo una sega nei bagni della scuola. Ragazzino vuole vendetta e la vuole subito, ma non ha idea di come fare. Almeno finché lo spirito di sua nonna non gli viene in soccorso e gli suggerisce di chiedere aiuto a Satana.

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Enrico Macchiavello è stato cantore misconosciuto dell’adolescenza brufolosa di inizio Duemila, quell’ultimo brandello di storia umana in cui si poteva ancora nascere e sopravvivere con i denti storti. Macchiavello ha cantato la puzza ascellare di quella generazione dall’unico piedistallo che noi ragazzi potessimo desiderare: la pubblicità. È lui infatti che dal 1999 ha disegnato gli spot animati di Ceres, è lui che ci raccontava del casino, dei parcheggi, dei gruppi fetidi di maschi e dell’abbigliamento imbarazzante, con quel character design apparentemente disgustoso che invece si ritrovava a essere strumento di consolazione e immedesimazione per ogni adolescente-mostro di quegli anni.
(fumettologica.it)