Jace Clayton , Dj Rupture / REMIXING

Un'avventurosa riflessione su cosa sia diventata la musica in questo primo scorcio di XXI secolo.

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Nel 2001, alle soglie dell’era di internet, Jace Clay-ton è uno sconosciuto dj di Boston trapiantato in Spagna. Senza preavviso e senza promozione, un suo mixtape diffuso su internet – Gold Teeth Thief, sessanta minuti di musica «senza né capo né coda» – viene scaricato da migliaia di persone in tutto il mondo e diventa un fenomeno di culto. Clayton comincia a essere invitato a esibirsi nei posti più lontani, bizzarri e diversi tra loro, da un nightclub di Zagabria a una galleria d’arte di Osaka, da un ex bordello di Sao Paulo ai più prestigiosi ed eleganti musei. In questo meraviglioso e dannato girovagare, Clayton incontra musicisti e organizzatori culturali, tecnici di studio e fan, e soprattutto ascolta, ascolta tutto e di tutto. Le musiche più insolite, originali, imprevedibili, le musiche di un mondo iperconnesso e globalizzato ma che – in fondo – non è mai apparso così creativo e originale. Auto-Tune fra i berberi del Marocco, party jungle a Boston e matrimoni di strada al Cairo, Jay Z e i Fugazi, rave di tribal messicano fra Brooklyn e Monterrey, musica per cellulari dal Sahara e per sax dall’Etiopia, orchestre di likembé e sound system giamaicani, il Do It Yourself e il noise giapponese. Benvenuti nell’era della world music 2.0: un mondo di remix e appropriazioni più o meno indebite, in cui gli strumenti tradizionali sono da buttare nel fuoco e basta un computer – ma all’occorrenza anche uno smartphone o una PlayStation – per fare musica e diffonderla. Jace Clayton è il bardo di tutto questo, e parte stessa del quadro.

Uno tiral'altro

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