Esplorazioni
John Darnielle / MASTER OF REALITY
John Darnielle, grande cantautore americano, rende omaggio a un disco fondamentale della storia del rock: Master of Reality dei Black Sabbath, un album in grado di travalicare le generazioni e accomunare gli outsider di ogni epoca. Ma il diario di Roger racconta anche molto altro: l’effetto liberatorio e terapeutico dell’heavy metal, la crudeltà degli istituti psichiatrici, il rimpianto per gli anni rubati e per le cose perdute e l’esultanza nello scoprire che alcune di queste possono essere ritrovate.
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La musica gli fa bene. È questo che il giovane Roger prova a spiegare a Gary, lo psicologo dell’istituto psichiatrico in cui è stato rinchiuso, nel disperato tentativo di farsi restituire il walkman e le cassette che gli sono stati sequestrati all’arrivo. Se non tutte, almeno la sua preferita: Master of Reality dei Black Sabbath. Nel diario che è costretto a tenere racconta il disco come lo si potrebbe raccontare a un alieno appena atterrato sulla Terra. Scrive che ascoltare il riff iniziale di «Lord of This World», nel buio della stanza, è come assistere alla nascita del mondo, e che «Sweet Leaf» sembra provenire da un vulcano sommerso sul fondo dell’oceano.
Ci sono parti di noi che resistono al tempo, proprio come fanno alcuni dischi. Quei dischi che parlano del posto in cui ti trovi invece di dirti dove devi andare. Quei dischi che, ascoltati da ragazzini nella stanza vuota di un istituto o da adulti in ufficio durante una pausa dal lavoro, semplicemente fanno bene.